Premessa
Prima e Seconda parte
Quando vi arriverà, noterete dall’indice che il libro “Guida Galattica alla Crescita Finanziaria” è suddiviso in due parti.
Potete scegliere di leggerlo seguendo l’ordine di stampa, rispettando la mia volontà di far precedere la seconda parte alla prima, oppure iniziare dalla prima parte e proseguire poi con la seconda.
La “seconda parte”, stampata però per prima, offre un compendio di nozioni che, soprattutto nei primi capitoli, potrebbero risultare persino elementari per alcuni lettori.
Se avete già un’ottima familiarità con gli argomenti trattati, sentitevi liberi eventualmente di saltare alcuni paragrafi o capitoli.
Il mio intento è offrire una guida accessibile a tutti, chiara e completa, che consenta a ciascun lettore, indipendentemente dal livello di preparazione, di adattare la lettura alle proprie conoscenze.
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Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza bene (Albert Einstein)
Nella “seconda parte” del libro (stampata per prima), ogni paragrafo è seguito da una versione dello stesso riscritta, semplificata, snellita e talvolta volutamente banalizzata. Questa scelta riflette la mia passione per la chiarezza e la semplicità.
Sebbene gli argomenti trattati non siano estremamente complessi, ho voluto renderli accessibili a chiunque presentandoli anche in una versione (scritta in STAMPATELLO) denominata “per bambini”. Potremmo anche definirla “per i nonni”, citando Einstein, o “for dummies”, come direbbero gli inglesi.
Ciò non significa che i bambini dovrebbero investire in borsa, chiaramente. Credo, però, che qualsiasi concetto, dal più semplice al più complesso, dal più banale al più astruso, possa (e debba) essere semplificato il più possibile.
Quando divulghiamo qualcosa, dobbiamo essere in grado di spiegarlo anche a un bambino di sei o sette anni.
Nel momento della divulgazione di un contenuto, di un insegnamento o semplicemente di un’idea, stiamo donando agli altri qualcosa; e dobbiamo avere la capacità di donare a tutti, anche a un bambino di 6-7 anni!
Mi capita spesso, quando parlo, di spiegare un argomento due volte: dapprima normalmente e subito dopo in una versione estremamente semplificata. Lo faccio spontaneamente e involontariamente da sempre; solo in tempi recenti ci ho ragionato su.
Ad ogni modo Funziona. Le persone apprezzano l’impegno nel voler rendere comprensibili anche le cose complesse; non necessariamente perché la prima spiegazione non fosse chiara, o perché gli interlocutori siano poco intelligenti, ma perché la semplificazione e la ripetizione aiutano a fissare meglio i concetti. Direi anche per definire meglio la nozione e renderla accessibile a tutti, facilitando la comprensione e memorizzazione delle informazioni.
Il cervello, infatti, associa più facilmente esempi semplici e banali, facilitando poi il ricordo della versione “completa” o “complessa” in seguito. Anche una battuta di humor può essere utile per collegare il ricordo. Ma qui entriamo in un altro campo, quello della memoria.
“Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.”
Questa celebre frase è stata pronunciata da una delle personalità più geniali di tutti i tempi: Albert Einstein. Con questa frase il famoso fisico intendeva dire che in ogni cosa è necessaria la semplicità: nessun discorso astruso può essere chiaro. Nemmeno per chi lo concepisce!
Citazioni
Le teorie e le scoperte scientifiche più ammirate dagli scienziati sono quelle che per la loro semplicità descrittiva e risolutiva hanno la caratteristica dell’eleganza che genera stupore nello studioso che si meraviglia di come la semplicità abbia risolto problemi complessi e di come la creatività dello scienziato sia arrivata alla scoperta con strumenti mentali semplici.
(Ian Glynn)
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Complicare è facile,
semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.
Per semplificare bisogna togliere,
e per togliere bisogna sapere che cosa togliere,
come fa lo scultore quando a colpi di scalpello
toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più.
Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno
una scultura bellissima, come si fa a sapere
dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere
vuol dire riconoscere l’essenza delle cose
e comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode….
La semplificazione è il segno dell’intelligenza,
un antico detto cinese dice:
quello che non si può dire in poche parole
non si può dirlo neanche in molte.
(Verbale scritto – Bruno Munari)
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«È curioso a vedere, che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco merito.»
(Giacomo Leopardi, Zibaldone, 4524, Firenze, 31 maggio 1831; 1898, Vol. VII, p. 461)
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